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In passato il termine commedia indicava in modo generico un componimento poetico a lieto fine, scritto in stile comico, che secondo Dante, si collocava tra il tragico e l'elegiaco. In base a ciò Dante intitolava Commedia il suo poema e chiamava Tragedia quella di Virgilio.
Quando nel sec. XVI risorge la commedia classica, il termine riacquista il significato greco e latino, indicando una rappresentazione scenica, generalmente in versi, di una vicenda di vita comune che attraverso un susseguirsi di casi divertenti si risolve lietamente.
Fino a tutto il secolo XVIII il termine commedia si oppone a quello di tragedia, mentre nel secolo XIX, col declinare letterario della tragedia, l'antitesi si ha fra commedia e dramma, il cui precedente è la commedia lagrimosa.
Oggi l'interesse per il dramma borghese sociale è diminuito e la commedia sopravvive come forma d'arte drammatica pressoché unica in cui il lieto fine non è più indispensabile ma accentua l'analisi psicologica dei personaggi. | |
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