Luciano Regoli
Artista contemporaneo figurativo, suddivide la sua "linea creativa" pittorica in tre segmenti principali: ritratti, nature morte e scene di genere.
È chiaro che la scelta di operare nel ritratto è legata ad alcune dinamiche ben definite e collegate tra loro. Per esempio è essenziale "la somiglianza" tra la persona e la sua raffigurazione. Fatto in cui Regoli eccelle, ma ancor più riesce a cogliere quei momenti, quegli stati d'animo, quei particolari del quotidiano che nell'insieme assumono essere più che la cronaca della persona: la sua "Aurea". Per cui riesce in una cosa alla quale ben pochi ritrattisti arrivano: proietta la persona nella sua storia e nei suoi fatti perfettamente amalgamati.
Un'altra linea creativa sono le "nature morte". In queste "rappresentazioni sceniche" si assume una costruzione in cui gli oggetti vanno oltre loro stessi, perchè essendo oggetti non hanno vita, ma il Regoli riesce ad infondergliela con il suo "stato ansioso" imponendo a queste "cose morte" una fluttuazione, il cui movimento immaginario le porta a vibrare come toni musicali dando cosi all'opera quel "suono" che rende le "nature morte", vive.
Ma è nella terza linea creativa, "quadri di genere", che Regoli recupera la memoria dei "grandi Maestri" del passato, i quali, vivificati dalla sua espressività, diventano portatori del suo messaggio. In queste opere, quasi tutte di grandi dimensioni, vi è costruita la sua dimensione di vero artista.
In questi dipinti, Regoli, vi pone al centro la nobiltà della figura umana. Nell'esaltazione della sua bellezza, sia vestita che nuda, nei momenti dell'abbandono e dell'oblio, nei frammenti della vita quotidiana che suggeriti in tono "ieratico" sono creatori di quelle "forze" che permettono di superare ogni bufera.
In queste opere vi sono dipinti gli oggetti presenti nel vivere di ogni giorno e nel ricordo della persona trasportata sulla tela, non tanto per ricordare la "ricerca del tempo perduto" quanto per significare che ognuno di noi può vivere la sua dimensione dicendo anche: "domani è un altro giorno".
Gabriele Altobelli
"Fissare, fermare un momento,cogliere la verità di un gesto, di un movimento… La morbidezza del corpo, della pelle, mentre lo scalpello accarezza con forza il marmo… Io avverto l'odore, il desiderio di plasmarlo, possederlo, fino a renderlo vivo..."
Gabriele Altobelli e le sue opere
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